[Recensione a cura di Sara Bottarelli – Foto Web ]Approda su Netflix la nuova e struggente pellicola di Noah Baumbach con due protagonisti di eccezione: Scarlett Johansson e Adam Driver.
Storia di un matrimonio, film scritto e diretto da Noah Baumbach, arriva nelle sale il 18 Novembre, per poi finire definitivamente nel catalogo Netflix il 6 Dicembre. Una commedia dalle sfumature drammatiche che sembra aver già convinto gran parte della critica dopo la sua presentazione al Festival di Venezia 2019. La rappresentazione di una storia reale e sincera di una coppia di coniugi, giunti ormai alla fine della loro relazione.
Una trama semplice e coinvolgente che ci teletrasporta nel mondo di Charlie (Adam Driver), regista teatrale, e di Nicole (Scarlett Johansson), sua moglie e attrice della compagnia teatrale del marito. Il film ruota intorno alle figure di questi due personaggi e del loro bambino Henry. I due genitori infatti scelgono il divorzio, come unica soluzione alla loro infelicità. Nonostante questo però cercheranno con tutte le loro forze di tenere unita la famiglia per il bene del figlio e trasformando quella che dovrebbe essere una fine in un nuovo inizio.
Noah Baumbach riesce perfettamente nel tentativo di mettere in scena il dolore, la rabbia, la disperazione e la fragilità di un matrimonio ormai arrivato alla sua fine; e lo fa attraverso l’uso di una regia e una fotografia molto calde, che ti coinvolgonono e ti fanno immedesimare benissimo nella situazione. Nulla è fuori posto, tutto è ben calcolato, come la sceneggiatura che tende a dare molto spazio ai monologhi e ad enfatizzare alcune scene rilevanti. Il film rappresenta un soggetto universale, che non solo è stato vissuto in prima persona dallo stesso regista, ma che purtroppo oggi coinvolge la maggior parte delle famiglie. Baumbach però ci dà la possibilità di comprendere i motivi che hanno spinto i due protagoisti verso la separazione. Egli ci mostra una prospettiva duplice, i punti di vista diversi di entrambi i due coniugi. Per questo motivo, durante tutta la pellicola non è chiaro dove possano osizionarsi la ragione e il torto. Il conflitto tra Charlie e Nicole viene poi ben rappresentato attraverso una dicotomia di carattere geografico: da una parte, infatti, abbiamo New York, la città del teatro e della cultura, e dall’altra Los Angeles, la metropoli dagli ampi spazi in cui ci si sente ancora più soli.
Tutto funziona in questa pellicola, dove ad essere davvero magistrale è la recitazione forte e toccante degli attori. Scarlett Johanson e Adam Driver riescono a dare molta naturalezza e spontaneità ai loro personaggi, cosa non scontata, perchè in questo genere di film si potrebbe cadere nella banalità. Sopprattutto Driver che ha superato se stesso dando la migliore interpretazione della sua cariera attoriale.
L’ironia è un altro perno di questo racconto, la quale riesce a strapparci un sorriso per poi catapultarci subito dopo in un’altra scena drammatica. Le scene più umoristiche e divertenti sono state affidate ai personaggi di contorno, come gli avvocati divorzisti interpretati da Laura Dern e Ray Liotta, anche loro entrati perfettamente nella parte con una straordinaria recitazione.
Baumbach è riuscito a trasformare una trama apparentemente comune e scontata in un capolavoro. Ha unito il dramma con l’umoriso, l’intensità con la leggerezza e ci ha trasportato nel mondo di Charlie e Nicole, facendoci sentire parte della loro drammatica storia. Un lavoro ben riuscito che ha ottenuto sei candidature agli Oscar, tra cui quella di Miglior Film. E voi che ne dite… siete d’accordo con l’Accademy?