[Di Alessia Giordano – Foto web]
Il 23 agosto esce al cinema il film Oppenheimer, diretto dal celebre Christopher Nolan.
L’ultima volta lo avevamo visto sulla scena del cinema con Tenet, ma ora sembra intenzionato a lanciarsi in una sfida assai più complessa facendo riferimento ad un momento della storia considerevolmente importante.
Ambientata durante gli anni della Seconda guerra mondiale, la pellicola presenta la vicenda del fisico J. Robert Oppenheimer (interpretato da Cillian Murphy) deciso a guidare il progetto Manhattan che porta alla progettazione della bomba atomica: un ordigno a fissione nucleare in grado di generare una reazione a catena incontrollata e di liberare, quindi, in pochissimo tempo, una quantità enorme di energia.
Tutto sembra essere stato studiato nei minimi dettagli: il tempo, l’ambientazione, il periodo storico, la scelta di attori di rilievo, persino la durata. Quest’ultima, che rende il film piuttosto lento, risulta necessaria per dare il giusto spazio agli eventi della storia.
Particolare attenzione andrebbe rivolta non solo agli avvenimenti a cui fa riferimento il film, ma alla morale che vi si nasconde dietro. Perché presentare un film del genere nel 2023?
Sperare di accendere un campanello d’allarme di questi tempi non è altro che un tentativo vano di comunicare che, forse, dopo tutte le catastrofi a cui abbiamo assistito, sarebbe l’ora di darci un taglio e di trarne, in qualche modo, insegnamento.
Ancora oggi, persone sono vittime di bombe che gli cadono in testa senza che loro ne sappiano la ragione. Ancora oggi, preferiamo farci la guerra invece che trovare un modo per vivere tutti insieme come dovrebbe essere.
Con l’invenzione della bomba atomica è successo proprio questo: l’uomo ha costruito qualcosa che, paradossalmente, demolisce. Albert Einstein, a proposito, diceva: “L’uomo ha scoperto la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi”.
Ci siamo fatti Morte, “distruttori del mondo”.
Un ordigno che sarebbe servito a vincere una battaglia che l’uomo aveva già perso in partenza… lo diceva anche Omar Bradley: “l’unico modo per vincere una guerra atomica è assicurarsi che non possa mai scoppiare”.
Un film che ha riscosso un grandissimo successo, che ha riempito le sale del cinema e che ha dato a tutti qualcosa su cui riflettere.
Ma ora, se menti di tutto il mondo, se menti così grandi e così geniali si fossero cimentate nella progettazione di qualcosa di diverso dalla bomba atomica? Il nostro destino sarebbe stato forse differente?