[Articolo e foto di Noemi Casula] Quando si apre un sipario e risuonano le note iniziali di un valzer di Strauss, le cose son due: o è Capodanno o si sta per partecipare ad un grande evento. Essendo aprile, si può escludere ragionevolmente che si tratti della prima opzione, almeno a queste latitudini. A presentarsi è, Infatti, una sfavillante Vienna degli anni della Secessione, a cavallo tra XIX e XX secolo con la brillante cupola dorata del Palazzo della Secessione ad aprire le danze. E ben presto si susseguono le opere d’arte di Gustav Klimt in un’ambientazione a dir poco avvolgente. Le opere proiettate via via si compongono o si rarefanno su otto schermi laterali, quattro per parte, e uno centrale per poi coinvolgere totalmente il visitatore.
Alcuni tappeti stesi al centro del pavimento dell’aula dell’ex Chiesa di Santo Stefano al Ponte, a Firenze, invitano perfino a stendersi col naso all’insù e farsi trascinare e fisicamente immergere nelle fantasie dipinte dal nostro artista viennese. Fondali dorati, delicati fiori, sinuosi nastri, serpenti, onde e geometrie sono ripetuti in colori e dimensioni differenti, a volte solo abbozzati a matita, a volte finemente dipinti, quasi ad enfatizzarne l’importanza simbolica che nei quadri di Klimt rivestono. Un trionfante Inno alla Gioia, in memoria dell’allora (e forse anche oggi) considerato Genio musicale per eccellenza Beethoven, insignito di gloria da Klimt stesso con il suo mega Fregio (ben 34m di lunghezza!) ci guida alla scoperta della Minerva o Pallade Atena, che si impone in tutta la sua austerità e nel suo splendore.
Le preziose donne, gli avvolgenti baci e i sovraccarichi abbracci sono dolcemente accompagnate dalle melodie di Vivaldi, Orff e Mozart e da quel gusto tutto viennese, giocato tra delicatezza, eleganza, imponenza e forza, che definisce di volta in volta le opere, tracciandone ogni piccolo dettaglio. Ben 120 anni dopo, anno più anno meno, l’Opera d’arte totale si arricchisce ancora di nuove forme espressive, come le composizioni video, le tecnologie di proiezione, le ricostruzioni in 3D e i tour in realtà virtuale, onorando al meglio il motto della Secessione «A ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà», che domina per l’appunto la facciata dell’omonimo Palazzo viennese.
Per una Klimt Experience, aperta tutti i giorni fino al primo giorno di maggio dalle 10.00 alle 19.00, a pochissimi passi da Ponte Vecchio e, fortunatamente, prorogata fino al primo maggio… un’esperienza da non perdere, come la gallery fotografica dedicata, tuta da vedere, qui! https://www.facebook.com/pg/VivoCultMag/photos/?tab=album&album_id=654381428097983