
[Di Alessia Giordano, foto Web]
Paolo Genovese torna nelle sale del cinema il 20 febbraio con una commedia romantica non poco suggestiva.
Il film vede protagonisti Piero (Edoardo Leo), professore di storia e filosofia divorziato e Lara (Pilar Fogliati), donna hikikomori indipendente che restaura mobili con un passato amoroso abbastanza burrascoso.
La vicenda si apre con un primo appuntamento a casa di lei, nel quale, però, i due sembrano essere soltanto presenze di facciata: fuori due persone che parlano, dentro, invece, un diverbio continuo tra le loro quattro personalità, affaccendate a guidarli nella scelta delle parole e dei comportamenti più opportuni. A momenti, non fanno altro che peggiorare la situazione: i due sono frenati e soffocano i loro pensieri, timorosi di dire o fare qualcosa di sbagliato che possa mandare a monte l’incontro.
La serata viene interrotta più volte: la prima, dalla telefonata di Rosa, la figlia di Piero, la seconda, dall’improvvisata dell’ex ragazzo di Lara che si presenta con un anello dopo due mesi dalla loro rottura. È proprio quell’anello, però, che trasforma una serata boccheggiante in un trionfo: i due iniziano a dare sfogo alle emozioni che hanno dentro e, dopo svariate discussioni, si abbandonano all’istinto.
Inizia a farsi tardi e per Piero si avvicina il momento di decidere se rimanere per la notte o meno. Dopo essere andato via, torna indietro e, con un colpo di scena, non è lui a bussare alla porta di Lara, bensì le sue quattro personalità che incontrano le rispettive quattro di lei.
Il film evidenzia, senza dubbio, l’importanza di potersi esprimere liberamente e insegna che, qualche volta, sarebbe meglio lasciarsi andare alle proprie emozioni piuttosto che reprimerle.
La società di oggi spinge a credere che sia giusto contare solo su noi stessi: dobbiamo essere forti, indipendenti, autosufficienti, non abbiamo bisogno di nessuno e non importa se non ci curiamo delle persone che ci sono intorno.
Ma la verità è che tutti desideriamo avere al nostro fianco qualcuno con cui condividere la vita, qualcuno che ci aspetti sotto casa, qualcuno con cui poter cucinare, qualcuno che sappia apprezzare il nostro tappetino peloso o qualcuno che rinunci al derby soltanto per vederci.
Per cui, imparate a prendere la vita con un po’ di leggerezza e senza paura, perché “la leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore” (Italo Calvino).
Imparate a spegnere il cervello, le insicurezze, le paranoie, le ansie e preoccupatevi solo di mostrarvi per quello che siete. Perché dall’altra parte potrebbe esserci qualcuno che aspetta solo di conoscervi, qualcuno pronto a condividere una scatola del miglior pistacchio di Roma insieme a voi, qualcuno che desidera essere parte della vostra felicità e che riconosca in voi qualcosa di speciale che non appartiene a nessun altro.
“Esprimete ciò che sentite, non abbiate paura delle conseguenze, perché il tempo non fa sconti a nessuno. Amate, odiate, buttatevi a capofitto in ogni cosa che vi dia emozioni forti. Le persone sono lo spettacolo più bello del mondo. E non si paga il biglietto” (Charles Bukowski).