[di Emanuela Macrì – foto Riccardo Giuliani] È un inno particolare quello che suona al Mandela Forum in questa domenica di Mondiale. È un inno che tocca il cuore di questo sport e di questo mondo, perchè le squadre in campo non sono solo due, stasera, ma ben tre. Al fianco dei ragazzi delle Nazionali maschili italiana e dominicana, infatti, ecco le atlete della Nazionale Italiana Volley Femminile Sorde, fresche vincitrici dell’argento europeo, a segnare in LIS l’inno. Mentre a cantare c’è un palazzetto intero, ad emozionarsi. E poi pronti.
Pronti via. Con Daniele Mazzone al servizio, ieri il migliore degli azzurri nel fondamentale con tre centri dalla linea di fondo campo, e con la “formazione tipo” mandata in campo da Gianlorenzo Blengini. Formazione che in avvio di gara temporeggia e saltella da un punto all’altro, mantenendo un equilibrio che si rivela però breve. Dal 4-4 assegnato dal primo arbitro, pronto a diventare un 5-3 grazie alla tecnologia del cosiddetto “occhio di falco”, il set prende tutta un’altra piega. Se al passaggio del primo tempo tecnico, un ace di Ivan Zaytsev fa segnare un vantaggio azzurro di +2 (8-6), il secondo tempo tecnico è opera dell’ace di Osmani Juantorena, con un vantaggio divenuto di +8 (16-8). Nell’ultimo scampolo di set c’è spazio per l’ingresso di Gabriele Nelli e Gabriele Maruotti mentre a chiudere è il secondo sigillo personale di Mazzone per il 25-12.
Un disco tutto italiano quello che sembra suonare a Firenze stasera ma che ha una, imprevista, B-side. Nel secondo set, infatti, la Repubblica Dominicana sfodera qualche acuto, prima recuperando quota (da 7-3 a 7-7) poi trovando il vantaggio. Fino al secondo tempo tecnico quando gli azzurri, sotto di due lunghezze, decidono di innestare la marcia giusta e, nonostante un pareggio di punteggio sul 17-17, tengono il piede sull’acceleratore a spingere con forza. Dal 20-17 al 25-28 finale, che si commenta da solo. Anche se è un risultato cheracconta poco, anzi nulla del set.
Nel terzo set, dopo un crescendo azzurro e un vantaggio di +7 al secondo time out tecnico (16-9), dal doppiaggio del 20-10 e gli ingressi di Nelli, Maruotti e Randazzo che firma l’ultimo pallone a terra, quel 25-19 che mette termine a una partita mai in discussione. Con qualche momento di sospensione ma, particolare ben più importante, festeggia il ritorno dei punti a muro (8 sigilli nel fondamentale). Nota di merito: dalla linea di fondo campo: al servizio gli azzurri vanno a segno per 11 volte.
Del muro ritrovato e del match, ne parla Ivan Zaytsev nella video intervista sulla pagina fb di Get sport, dove si trova anche la gallery fotografica della serata, a questo link https://www.facebook.com/getsportmedia/