[A cura del Dott. Natale Gentile (Biologo Nutrizionista Sportivo) ]
É opinione condivisa che la patogenesi degli infortuni negli sportivi sia multifattoriale essendo legate a cause sia estrinseche (condizioni meteo, superficie di gioco, tipo di calzature…) sia intrinseche (età, aspetti posturali, allenamento, stress, stile di vita ed alimentazione).
La maggior parte degli infortuni sono muscolari seguiti dalle fratture da stress e da legamentopatie e tendinopatie.
Considerare gli aspetti degli apporti calorici, dello stato di idratazione, delle deficienze dei micronutrienti, dei livelli di vitamina D e dello stress ossidativo è fondamentale nell’ottica di un approccio integrato a 360° che metta al centro lo sportivo/atleta allo scopo di ridurre il rischio d’infortunio muscolare.
É fortemente consigliato di evitare di ridurre l’apporto calorico al di sotto di determinati limiti; Loucks et al. hanno dimostrato che introiti calorici ridotti accentuano la fatica, hanno effetto immunosoppressivo e predispongono quindi agli infortuni; inoltre la restrizione calorica ha come effetto secondario anche quello di provocare deficienze di micronutrienti, alcune delle quali, come accade per il ferro, il calcio e la vitamina D sono molto frequenti negli sportivi ed atleti, prevalentemente di sesso femminile.
Nello sportivo è essenziale, altresì, garantire uno stato di corretta idratazione; infatti esiste una correlazione diretta tra riduzione di peso per disidratazione e scadimento della prestazione fisica oltre che un aumento del rischio d’infortunio muscolare.
L’alimentazione occidentale contemporanea è caratterizzata da un rapporto omega6/omega3 fortemente sbilanciato verso i primi con una conseguente maggiore produzione di molecole ad effetto proinfiammatorio. Negli sportivi risulta necessario riequilibrare questo rapporto rivedendo le abitudini alimentari ed evitando di abusare di alimenti ricchi di omega 6 e favorendo una maggiore introduzione di omega 3 sia attraverso la dieta sia attraverso la supplementazione.
Una integrazione con antiossidanti atti a ridurre gli effetti del muscle damage indotto dall’allenamento è da consigliare solo in soggetti con una provata deficienza di un micronutriente, in soggetti in restrizione calorica per un considerevole intervallo temporale, in soggetti che per gusto o convinzione hanno limitato o del tutto escluso alimenti fornitori di vitamine. Negli altri casi è preferibile agire andando a rivedere le abitudini alimentari con un consumo di dosi adeguate di frutta e verdura.