[di Emanuela Macrì – foto Riccardo Giuliani per Get Sport Media] Di perfezione e completezza ma, anche di un movimento continuo. Il cerchio è simbolo di tutto questo in questa che è una storia di cerchi, da chiudere. Sempre. La storia di Gaia Moretto, centrale dell’Itas Trentino, ballerina con un futuro da violista non fosse stato per “l’allenatrice U14 collega di Chions, società del pordenonese, insegnante e collega di mio fratello che aveva adocchiato una ragazza alta, una con il fisco adatto al volley. E che si era presentata a casa con la proposta di un posto in squadra.” Di dare inizio a una carriera, diremmo oggi con il senno di poi.
La pallavolo sull’uscio di casa e tante altre attività da lasciare fuori. Dalla parrocchia agli scout, di lì a poco ci saranno solo palloni schiacciati a terra e ginocchiere “perché ho l’esigenza di far bene ogni cosa e quando decido di dedicarmi ad un’attività, lo faccio con tutto l’impegno che riesco.” Nata sotto il segno della Vergine, il più pignolo e perfezionista dello zodiaco, manco a dirlo. E contrassegnato da una decisa dinamicità.
Dal Friuli Venezia Giulia e i primi passi nella provincia di Pordenone al massimo campionato italiano con la Imoco Volley di Conegliano, con una Supercoppa alzata e uno scudetto cucito al petto. E un’altra proposta “quella della società di Filottrano di vestire la maglia per la stagione successiva. Il momento, il mio momento. Quello di fissare di un posto da titolare conquistato prima e difeso poi, partita dopo partita. Un anno, peraltro, senza una vera conclusione a causa del lockdown, terminato prima del tempo ma, comunque, fondamentale per la mia crescita.” Una conquista, un cerchio che può dirsi, comunque, chiuso.
E ora Trento, il ritorno in una piazza dove aveva già giocato per una stagione in serie A2. “La (ri)proposta della società trentina è stata un’altra (ri)partenza. Avevo bisogno di ritrovare il posto in campo e la sensazione, avuta sin dalla chiamata, è che non potesse esserci ambiente migliore per questo. Con questa squadra, tutta Testa&Cuore, con cui stiamo provando a fare qualcosa di bello, a chiudere l’anno nel modo migliore. Con questa società, oggi più strutturata sebbene molte delle persone che la compongano siano le stesse di qualche anno fa.”
Una Trentino Volley che da anni gestisce un top team nel volley maschile “e si contraddistingue per la disponibilità, dote rara, all’ascolto.” Per Gaia che ascoltatrice lo è diventata “ma di podcast! Dopo la conclusione degli studi e la laurea magistrale in Scienze Motorie ho ritrovato materie a cui non avevo dato molto spazio. Tra queste la storia contemporanea che, invece, ho riscoperto, anche grazie alle vicende narrate nei podcast, appunto.” Con una preferenza per le storie di mafia e legate ai temi della legalità. E un personaggio da cui trarre ispirazione, una donna che il suo posto in campo l’ha conquistato e difeso: Nilde Iotti.
Mentre Gaia Moretto da grande si vede insegnante “anche se a scuola mi accontentavo di galleggiare.” Un’eccezione per lei che prende ogni cosa, sempre e solo, sul serio. Con metodo e onestà: “Il pregio in campo è quello di saper tener in equilibrio grinta e tranquillità. Di saperli dosare.” E il difetto? “I difetti, al plurale, perché sono tanti. Ma quello che dovrò impegnarmi a correggere è sicuramente la scarsa dose di pazienza. Con me stessa e con gli altri.” Il prossimo cerchio da chiudere? Non c’è dubbio alcuno per questa centrale tutta Perfezionismo&Dinamicità. Ma anche tanto Testa&Cuore.