
[di Emanuela Macrì – foto web] Togliere tutto: materiali, corde, compagno. Peter Moser, alpinista e guida alpina della Valsugana, Trentino, ha un programma in testa e una telecamera, al suo fianco, che lo seguirà nell’impresa. Per dare vita ai 32 minuti del film Pionieri di Alessandro Beltrame, presentato al 71mo Trento Film Festival nella sezione Alp&Ism.
È il 10 agosto del 2021 e Peter non riesce a dormire. Troppa la voglia di dare inizio alla giornata e allora, in anticipo sull’orario previsto, eccolo correre verso l’obiettivo. Quello di ripercorrere, sulle Pale di San Martino, il cammino dei Pionieri, le guide alpine del Primiero Michele Bettega e Bortolo Zagonel con l’inglese Beatrice Thomasson che decenni prima di lui hanno affrontato ascese e pareti.
Altri tempi, altro alpinismo, rivissuto nel film con l’inserto di sequenze in costume. Ma Moser fa di più e quelle vie, aperte ed esplorate in circa vent’anni, nella sua impresa e sotto i suoi piedi scorreranno nell’arco di una sola giornata. In un concatenamento ideato dalla guida alpina quale omaggio a chi lo ha preceduto, ad una dimensione della montagna che oggi non c’è più. Un percorso compiuto di corsa, sì, ma non di fretta. Per ritrovare le radici dell’alpinismo ma anche le sue stesse.
Un percorso che scorre nel film di Beltrame accompagnato dalle parole di Maurizio Zanolla “Manolo” e Luciano Gadenz, mito dell’arrampicata il primo e storico dell’alpinismo il secondo. Dal Cimon della Pala, conquistato quando ancor è buio alla Pala di San Martino. E poi la Cima Canali, il Sass Maor e il Sass d’Ortiga. Fino Piz de Sagron. Correndo, scalando, pedalando in sella ad una MTB per un breve tratto. Senza sosta, senza fretta. Ma di corsa, questo sì. Perché 20 anni in un giorno rischiano di starci stretti.