[size=x-small][font=Verdana][b]San’Orsola Asystel Novara[/b]: Anzanello 10, Skowronska 14, Ballarini 0, Mert 4, Filipovics 0, Cardullo (L), Aguero 14, Osmokrovic 14, Corbellini n.e., Spasojevic 8, Barcellini n.e., Elli n.e. All. Alessandro Chiappini
[b]Despar Perugia[/b]: Walewska 9, Grbac 0, Crisanti n.e., Zetova 10, Fofao 1, Decordi n.e., Arcangeli (L), Sacco 0, Usic 6, Francia 16, Del Core n.e., Gioli 7. All. Massimo Barbolini
Novara riapre i giochi e mercoledì in casa della Despar cercherà di pareggiare i conti. Partita tecnicamente brutta, non combattuta come da attese a inizio gara, ma la Despar ha dei demeriti perchè non ha saputo farsi valere e tentare di opporsi alla forza messa in mostra dalla S. Orsola che dal canto suo non aveva nulla da perdere, giocando giocato da squadra, finalmente, come tutti si aspettavano, giocatrici in prima fila e mettendo dei paletti quando le avversarie rialzavano, seppur a tratti, la testa. Ha aggredito, mettendo [b]pressione[/b] con il servizio alla ricezione avversaria, deficitaria di Del Core; ha messo in mostra una ottimale fase di [b]muro-difesa[/b], non tanto nel computo totale dei muri (10), ma in quanto a palle sporcate che l’ attenta difesa ha saputo controllare per consegnare diversi palloni importanti nelle mani di [b]Mert[/b], che ha saputo gestire con lucidità e nel complesso con buona precisione le compagne in prima linea. La Depar dal canto suo ha giocato [b]tecnicamente[/b] male, una delle sue peggiori partite, come ha pure sottolineato Mr. Barbolini. Più brutta del solito la [b]ricezione[/b], che risente si della mancanza di Del Core più che altro per i meccanismi che erano oliati e per il feeling che si era creato in seconda linea, mentre oggi il sistema è saltato (ben 4 punti subiti) e soprattutto ci sono stati diversi problemi sulle priorità . La fase di muro-difesa ha fatto [b]acqua[/b], non tanto per i soli 5 muri, ma perchè spesso e volentieri il muro perugino era in ritardo, molto scomposto(tanto che i palloni passavano in mezzo come fosse carta pesta) e la difesa non era organizzata, con le giocatrici che hanno lasciato cadere palloni guardandosi in faccia: “La prendo io o la prendi tu?”.
Una brutta Perugia, [b]priva[/b] di carattere, di animo, di quell’ aggressività che l’ ha portata avanti 2-0 in queste semifinali. Fofao quando ha potuto ha alzato al centro (con qualche imprecisione), ma con una seconda linea più brutta del solito ha giocato quasi esclusivamente con palla [b]scontata[/b]. Si è affidata a Francia, terminale offensivo che ha messo in difficoltà le asystelle insime a Zetova a fare da spalla, ma con loro due e con una Usic non pervenuta, il gioco è stato di facile lettura per le avversarie. Comunque sia merita una nota positiva perchè giocare sempre con palla staccata non è per niente facile ( e ne sa qualcosa mert). Arcangeli in ricezione si è ben comportata, ma lasciata troppo sola, soprattutto in fase difensiva. Gioli inconsistente, Walewska qualcosa ha fatto vedere, ma le due centrali sono mancate a muro, soprattutto Simona, ombra della giocatrice che siamo abituati a vedere.
In campo novarese l’ [b]attacco[/b] ha girato alla grande, tutte le giocatrici hanno percentuali pari o sopra al 50% di positività : merito di Mert, merito della loro voglia di mettere a terra la palla e merito (in senso negativo) del muro di Perugia che non ha opposto resistenza. Si mettono in luce le centrali: ottime Anzanello e Skowronska a muro e in attacco; brilla la stella del capitano Osmokrovic, oggi grande trascinatrice, seguita da una Aguero che ha fatto vedere tutta la sua potenza lasciata libera da marcature. Positivia Spasojevic, anche se è più facile giocare bene quando tutto gira come si deve. And least but not last una Paola Cardullo precisa amministratrice della difesa.
Nulla è perduto per Novara: come ha detto Cardullo a fine gara, il livello tecnico della squadra non cambia da una partita all’altra, è una questione [b]mentale[/b]. Se la testa risponde ancora alla grande, gara 4 sarà di alto livello, anche se Novara dovrà dare ancora di più e rimanere con i piedi per terra, perchè nulla le toglie i suoi meriti, ma è altresì vero he la Despar ha fatto parecchi regali. Per quanto riguarda la squadra umbra, uno stop può fare bene per tornare sulla terra, vista la serie positiva da cui veniva. Deve ritrovare prima di tutto il carattere e il gioco corale per poter chiudere davanti al pubblico di casa.[/font][/size]
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[size=x-small][font=Verdana][b]Monte Schiavo Banca Marche Jesi[/b]:
Petkova 8, Togut 12, Giogoli, Marinova 2, Rinieri 15, Bown 11, Zilio L, Travaglini n.e., Jaqueline 14, Calloni, Cella 15. All. Abbondanza
[b]Scavolini Pesaro[/b]:Lunghi n.e., Berg 3, Maculewicz 9, Mari 11, Dall’Ora, Di Iulio, Mengarda, Costagrande 13, Sheilla 8, Guiggi 9, Puerari L, Muri n.e.. All. Ze Roberto
La giovane Scavolini esce dalla semifinale sconfitta, ma a testa alta: la Monteschiavo ha fatto valere tutta la forza del suo budget che ha permesso l’acquisto di Bown, Rinieri, Cella ed Jacqueline, rinforzando la squadra, malgrado la perdita di Kilic, e giungendo con pieno merito alla seconda finale-scudetto consecutiva, dopo quella persa con Bergamo lo scorso anno. La Scavolini esce ancora una volta abbacchiata dai play-off, pagando la giovane età e l’inesperienza delle sue protagoniste, ma il presidente Sardella ha tracciato un bilancio dell’annata del tutto positivo: conquista della Supercoppa a dicembre, prime nella fase eliminatoria della Champion’s, e penalizzate dal sorteggio ingiusto (doveva essere assegnata una terza e non una seconda) nei play-off successivi, storico accesso alla prima finale di Coppa Italia, secondo posto a quota 51 insieme a Jesi nella regular season (con diritto di disputare il prossimo anno una Coppa europea), conquista della seconda consecutiva semifinale-scudetto. SI GUARDA POSITIVO QUINDI IN CASA SCAVOLINI! l’obiettivo è la prima squadra per trascinare tutto il movimento giovanile, imperniato sulla attività di oltre 300 e più ragazzine che disputano con successo i rispettivi campionati, ed in questo campo la Robursport di Pesaro, targata Scavolini, il suo scudetto lo vince da anni, insegnando i principi della correttezza e della lealtà sportiva, non solo alle atlete, ma anche ai rispettivi genitori.
Che dire della gara del Palatriccoli? In pochi credevano nel miracolo di riaprire i giochi dopo le due iniziali sconfitte: però qualche giocatrice ci sperava ancora, se è vero che Costagrande e Puerari erano in lacrime dopo la gara, ma le brasiliane non erano più loro: Sheilla , migliore realizzatrice della regular season, è stata l’ombra di se stessa, come del resto Mari, troppo fallosa. Ricezione difficoltosa, con Berg costretta a correre per aggiustare qualche palla. Nel primo set dopo un 3 a 0 iniziale sembrava che Pesaro volesse fare la gara del miracolo, ma è stato un fuoco di paglia, Jesi, che schierava Elisa Cella al posto della brasilana Jacqueline e Petkova al centro, trovava subito le giuste contromisure e chiudeva il set per 25 a 18, trovando in Togut e soprattutto in Rinieri (86% in attacco) le tremende bocche da fuoco. Secondo set più equilibrato, con Sheilla (17% in attacco) messa in panca a meditare, sostituita da Di Julio, parità a quota 23, ma Jesi non si smarriva ed arrivava prima a quota 25. Nel terzo decisivo set, Pesaro ha avuto ben quattro set-ball, ma non è riuscita a sfruttarli:Mari si è fatta prima murare, poi ha sparato fuori l’ultima palla, per il 29 a 27 a favore delle prilline, giustamente esultanti per il traguardo raggiunto.
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[size=x-small][color=6600CC][font=Verdana]Sant’Orsola Asystel Novara – Despar Perugia [b]3-0[/b] (25-18 25-19 25-22)
Monte Schiavo Banca Marche Jesi – Scavolini Pesaro [b]3-0[/b] (25-18, 25-23, 29-27)
On line i tabellini; Per Novara-Perugia: [b]Mirtillino[/b] – Per Jesi-Pesaro: [b]Alessandro Mainoldi[/b]
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