[size=x-small][font=Verdana]Monte Schiavo Banca Marche: Petkova6, Togut 25, Giogoli, Marinova 1, Rinieri 20, Bown 16, Zilio L, Travaglini n.e., Jaqueline 10, Calloni 7, Cella 2. All. Abbondanza
Scavolini Pesaro: Lunghi n.e., Berg, Maculewicz 14, Mari 15, Dall’Ora 1, Di Iulio 2, Mengarda, Costagrande 9, Sheilla 17, Guiggi 12, Puerari L, Muri. All. Ze Roberto
Monte Schiavo: attacco 43%, battute errate 12, battute vincenti 7, ricezione 74% (perfetta 55%), muri 12. Scavolini: attacco 30%, battute errate 4, battute vincenti 7, ricezione 67% (39%), muri 20.
La Monte Schiavo Banca Marche Jesi ottiene una meritata vittoria nel derby di gara 1 della prima semifinale play off. La gara è stata avvincente, con diversi cambiamenti di fronte e interessanti spunti tecnici da ambo le parti.
Il primo set è un monologo jesino. Le ragazze di Abbondanza entrano in campo aggressive e determinate: giocano bene in tutti i fondamentali, ma in particolare incidono su muro-difesa, recuperando palloni importanti chiusi poi al meglio. Pesaro soffre in seconda linea, Berg fatica a smistare palloni, Mari non è in partita, l’ attacco ne risente, segnano un 15% di positività davvero bassa. Nel secondo set Jesi cala in seconda linea, di conseguenza la manovra offensiva ne risente, mentre le colibrì crescono in fase di muro-difesa (ben 7 muri contro 1); Mari entra in partita, seppur a corrente alternata, ma la sua presenza negli altri fondamentali dà una grossa mano alle compagne. La differenza oltre al fondamentale del muro, è stata nella gestione dell’ errore, in cui Jesi è stata più fallosa. La terza frazione vede crescere la prima linea di Pesaro, con Mari e Sheilla a fare da mattatrici, grazie ad una ricezione migliore ed una Berg più lucida; in campo jesino la seconda linea cala, oltre a subire punti diretti, non regala palloni sempre precisi a Marinova che ha difficoltà a gestire le attaccanti, spingendo quando può al centro, ma peccando in precisione con le bande. Si prosegue nel quarto set con le due squadre che giocano punto a punto, ma sono le prilline che hanno la lucidità nel finale per arrivare al quinto set, trascinate da una grande Elisa Togut, aggressiva e determinante per tutta la frazione. Il tie break vede Jesi protagonista: entra in campo grintosa, con Togut e Rinieri a creare un abisso nel punteggio (8-1). Le prilline gestiscono il vantaggio, Pesaro nel finale recupera risultando attenta a muro, ma sono le padrone di casa che chiudono il match.
La Monte Schiavo fa valere il fattore campo, ma soprattutto si dimostra in crescita a livello [b]mentale[/b]: vede il recupero di Pesaro, che non si è scoraggiata dopo un primo set davvero negativo, ma riprende in mano la gara, dimostrando di avere il giusto atteggiamento, caratteristica più volte lasciata per strada. [b]Marinova[/b] vince il confronto con la collega di reparto: seppur spesso criticata, la palleggiatrice bulgara dimostra quanto ancora abbia da dire e sia capace di dare in cabina di regia. Berg non è aiutata dalla ricezione, spesso staccata e, come sovente è accaduto, in condizioni non positive fatica a gestire i palloni e pecca di precisione. Nei momenti di buona seconda linea innesca però bene le centrali e serve anche discretamente le bande, ma nel complesso la sua prestazione è sottotono rispetto ai suoi standard. In campo jesino la sola Jacqueline non è in partita, sostituita da Cella, che si dimostra ancora una volta pedina importante per Abbondanza. Buona la prova di squadra, qualche errore di troppo al servizio, pur nell’ ottica di forzare e creare problemi alle avversarie e qualche priorità di ricezione da rivedere. Il carattere di questa squadra sta uscendo, non ha più nulla da perdere, anzi tutto da guadagnare mostrando quale può essere la sua forza, cercando di recuperare Jacqueline per avere soluzione con palla veloce ( se così non fosse meglio far giocare Cella il prima possibile).
In campo pesarese, si distinguono [b]Maculewicz e Guiggi[/b]: in continua crescita il reparto centrale di Ze Roberto, sia in attacco che a muro. Le bande faticano molto, complici i diversi fattori sopra citati (ricezione e regia); Costagrande inesistente in attacco, Mari si in crescita (e fa ben sperare per gara 2) set dopo set, ma ancora troppo discontinua, mentre la sua presenza accanto a Sheilla, top scorer e punto di riferimento, è essenziale nella manovra di gioco. Partendo qda quello di buono mostrato nella fase di muro-difesa, in gara 2 Pesaro dovrà prima di tutto ricevere bene per permettere a Berg di variare il più possibile il gioco e inoltre Ze Roberto dovrà dare una bella strigliata alle sue ragazze, perché dovranno tutte giocare al 100% per arrivare a gara 3 in parità .
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S.Orsola Asystel Novara:: Aguero 19, Skowronska 13, Anzanello 10, Osmokrovic 9, Spasojevic 8, Mert 2; Cardullo (L). Corbellini, Ballarini, Filipovics, Barcellini.N.E. – Elli. Allenatori: Alessandro Chiappini e Luca Chiappini.
Despar Perugia:: Francia 16, Zetova 15, Del Core 13, Walewska 10, Gioli 7, Fofão 1; Arcangeli (L). N.E. – Crisanti, Decordi, Usic, Sacco. Allenatori: Massimo Barbolini ed Emanuele Sbano.
ASYSTEL (b.s. 11, v. 2, muri 9, errori 17).
DESPAR (b.s. 5, v. 2, muri 13, errori 12).
Perugia espugna il Pala Dal Lago giocando una gara di alto livello tecnico, mettendo in campo una gran bella prova corale. Novara dal canto suo, tiene testa alle avversarie nel primo set e a tratti nel finale del quarto, ma nei set centrali manca di grinta e nei fondamentali principali.
Il primo set è equilibrato, si gioca punto a punto, Novara forza la battuta e la ricezione perugina ne risente, trovandosi in difficoltà , non permettendo a Fofao di gestire al meglio le attaccanti. Aguero è devastante, Novara riesce così a portarsi avanti, mantenere il vantaggio e chiedere con la cubana e Spasojevic che le fa da spalla nel finale. Dal secondo set Perugia sale in cattedra, la ricezione migliora, Fofao non brilla, ma fa ampiamente il suo dovere e riesce a smistare palloni precisi alle compagne, incisive in ogni parte del campo; a inoltre il del muro fa da padrone in casa Despar , composto e invadente con Gioli versione saracinesca ( da segnalare i suoi muri su Aguero).. In campo novarese calano tutti i fondamentali: troppi errori al servizio, che non riesce a creare difficoltà alla seconda linea avversaria; ricezione traballante, l’ attacco ne risente con Mert che perde lucidità , sostituita poi nel terzo parziale da una Corbellini che i miracoli non li sa ancora fare. Più si gioca, più Perugia [b]prende in mano la gara[/b], mentre la partita scivola via dalle mani della S. Orsola, che non riesce a [b]rialzare[/b] la testa, proprio perché la Despar non glielo permette, in quanto riesce a fare il proprio gioco. Perugia ha avuto in campo giocatrici che nei momenti in cui si deve mettere a terra la palla non si fanno pregare. Per Novara non è stato così, anzi è mancato alle attaccanti il sangue freddo proprio nei momenti in cui era necessario.
Il gioco [b]corale[/b] delle ragazze di Barbolini ha fatto la differenza: Walewska e Gioli a muro sono attentissime, la seconda linea si è ben registrata sia in ricezione che difesa, tutte le attaccanti sono in doppia cifra con buone percentuali di positività : Zetova e Del Core sono ottime spalle ad una Francia versione extra terrestre che ha messo a terra palloni pesantissimi (bellissimi alcuni attacchi nei 3 metri). Vince nettamente il confronto con la “compaesana†essendo in una forma fisica davvero strepitosa.
Per Novara troppi errori (ben 31), Perugia di certi regali non ha certo bisogno! Cala tutta la squadra, pure Aguero, che però viene cercata spesso anche con palloni davvero brutti e difficili da mettere a terra, lasciata così in balia del muro di Gioli e compagne. Note positive arrivano dalle due [b]centrali[/b] che si sono ben comportate, soprattutto a muro, con Skowronska che si mette in luce anche in fase offensiva, picchiando forte. Novara ripresenta il problema caratteriale che negli anni le è mancato e una panchina che non riesce a dare qualità in una gara così importante.
Nulla è perduto per l’ Asystel: deve giocare il tutto per tutto, tirare fuori il carattere e la fame di vittoria, che dovrebbe essere tantissima: Perugia ha giocatrici abituate a giocare con tensione e pressione addosso, questo è un [b]vantaggio[/b], ma Novara non si deve tirare indietro perché ha atlete di spessore che possono comunque fare la differenza. Perugia è lanciata verso la finale: per Novara [b]è ora[/b] di dare il 1000%, se vuole far si che la stagione finisca diversamente dagli altri anni.
[/font][/size] [size=x-small][color=6600CC][font=Verdana]Monte Schiavo Banca Marche Jesi – Scavolini Pesaro [b]3-2[/b] (25-12, 20-25, 20-25, 25-23, 15-11)
Sant’Orsola Asystel Novara – Despar Perugia [b]1-3[/b] (25-21, 18-25, 14-25, 21-25)
Online i tabellini e il commento di [b]Mirtillino[/b]
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