Ormai l'abbiamo appurato: lo sport è capace di modificare anatomia e fisiologia del cuore per cui, un atleta molto allenato ha di certo un muscolo cardiaco assai diverso da un sedentario a dal suo stesso cuore quando non faceva attività fisica intensa.
Alla luce dei tanti, troppi, eventi cardiaci che colpiscono gli atleti, di cui l'ultimo in ordine di tempo è la morte per arresto cardiaco in allenamento del canoista ungherese Kolonics, i medici stanno cominciando a chiedersi fino a che punto tali modifiche siano tollerabili e compatibili con un buono stato di salute e se queste modifiche continuano per tutta la durata della carriera degli sportivi a seconda delle varie fasi di attività che si succedono in tempi relativamente brevi.
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