Si è conclusa da poche ore l’ultima partita del girone di andata del Campionato di Pallavolo Maschile di serie A1, che ha anche delineato gli abbinamenti nei quarti di finali della Del Monte Coppa Italia. Non sono mancate le sorprese in questa 11° giornata: la Diatec Tentino che perde in casa contro la Calzedonia Verona e la Sir Safety Perugia che cade nel derby contro Altotevere Città di Castello. La partita che più di tutte ha dato spettacolo è stata quella tra la Copra Elior Piacenza e la Cucina Lube Banca Macerata che ha visto finire l’imbattibilità dei marchigiani; un match carico di emozioni che è finito 3-2 per Piacenza dopo oltre due ore di gioco! Tra i tanti campioni che giocano nelle due formazioni abbiamo deciso di fare due chiacchere insieme a Jiri Kovar, schiacciatore in forza alla Lube, autore di 13 punti.
Jiri è nato nel 1989 in Repubblica Ceca; è un ragazzo introverso ed essenziale ma allo stesso tempo è un’atleta molto determinato e concentrato sul suo futuro! Con lui abbiamo parlato un po’ di tutto: la sua carriera, la Lube e la Nazionale.
Intervista Ilaria Chippari – Foto Maurizio Ferro, Paolo Miccoli, Ryu Makino
Sei nato a Zlin, in Repubblica Ceca, da genitori pallavolisti… Com’è stata la tua infanzia?
“I miei genitori giocavano entrambi a pallavolo mi portavano sempre in palestra con loro, viaggiavo di palazzetto in palazzetto! Ho imparato a giocare guardando loro allenarsi, anche se non facevo parte di nessuna squadra… Io sapevo già giocare!”
A che età vieni notato dagli scout della Sisley Treviso e ti trasferisci in Italia?
“A 13 anni!”
Quindi eri molto giovane… E i tuoi genitori come hanno reagito a questo opportunità?
“Sì… Ero piccolino!Hanno deciso i miei genitori di farmi iniziare questa nuova vita, non è facile mandar via di casa il figlio a 13 anni… Ma un’occasione così non si poteva lasciarsela scappare… Non capita tutti i giorni!”
Che ambiente hai trovato a Treviso, non deve essere stato facile anche per la lingua?”
“Ci sono cresciuto a Treviso, sono stato accolto bene… Lì ho trovato la mia seconda casa! A quel tempo non si poteva chiedere di meglio che fare le giovanile alla Sisley Treviso! Abbiamo vinto tantissimi scudetti giovanili… Era la miglior squadra d’Italia!”
Hai mantenuto qualche rapporto d’amicizia con i tuoi ex compagni di squadra?
“La maggior parte di loro gioca in A2 o A1 quindi ci incontriamo spesso per i campi di gioco… Alcuni li sento anche fuori!”
Il tuo esordio in serie A1 quando è stato? Come ti sei sentito?
“Il mio esordio è avvenuto a Latina! Io ero ancora nelle giovanili, in serie A mancava Robert Horstink, così Daniele Bagnoli mi chiamò per andare con loro in panchina! Avevo più o meno 16 anni, è stato come entrare in un mondo nuovo… Fino ad allora io andavo al Palaverde a vedere la serie A! Ci giocava Samuele Papi, Alessandro Fei, Alberto Cisolla… Tutti quei giocatori ai quali era bello anche solo stare accanto!”
Nel 2008 approdi al campionato di serie A2 nella città di Loreto con la quale ottieni la promozione in A1… Quella è stata la tua prima vera esperienza, com’è andata?
“Sì, è stata la mia prima esperienza in un Campionato di alto livello! A Treviso avevo giocato per 3 stagioni in B1 con le giovanili poi a 18 anni mi sono spostato a Loreto dove c’era un allenatore interessante, Luca Moretti, e una squadra forte ma che nessuno avrebbe pensato potesse raggiungere la promozione in quella stagione! E’ stata una bellissima esperienza per tutto un insieme di cose: la società, i compagni e la gente!”
L’anno successivo ti trasferisci alla Marmi Lanza Verona in A1..
“Sì… A Verona comincia il mio cammino in A1! Seppur non titolare ho giocato abbastanza. L’anno successivo dato che il mio cartellino era ancora di proprietà della Sisley sono tornato a Treviso!”
Il ritorno a Treviso…
“E’ stata un’annata bellissima a Treviso! Secondo me è stato l’anno più importante fino ad allora, ho avuto la possibilità di giocare con una certa continuità… Ed è andata molto bene! E’ stata anche la mia prima esperienza in una Coppa Europea… Abbiamo vinto la Coppa CEV! L’allenatore era Roberto Piazza, che adesso ritrovo sulla panchina di Cuneo insieme a tanti miei ex compagni di squadra!
Nell’ anno successivo Treviso stava cominciando ad essere smantellata fino alla chiusura definitiva…
A me un po’ manca, perché è una città e bellissima e una squadra con una storia e una tradizione pallavolistica come la Sisley è molto triste che sia finita così!”
Adesso sei a Macerata… Hai firmato il contratto fino al 2016! Ti trovi bene, hai trovato una seconda Treviso?
“Come città no… Perché Treviso offriva molto di più! Ma non bisogna guardare queste cose… La Lube è una squadra fortissima quindi il posto migliore dove stare adesso in Italia è sicuramente Macerata! Le uniche altre due squadre forti adesso sono Piacenza e Trento altrimenti bisogna scendere di livello… E io non voglio! Non ci ho pensato due volte a prolungare il contratto fino al 2016!”
Nel 2012 nel V-Day contro Trento sei entrato, hai cambiato le sorti della partita, avete vinto lo scudetto e sei anche stato premiato come MPV… E’ stata la tua giornata?!
“Sì… Ero partito dalla panchina! Durante la partita tutto stava andando un po’ male, perdevamo 2-0… L’allenatore mi mette dentro al posto di Savani… E alla fine andata bene! Menomale… Vinto 3-2!! E’ stata una bellissima giornata, con una cornice di pubblico spettacolare!”
A maggio 2011 fai il tuo esordio con la Nazionale… Cosa ha significato per te indossare la maglia azzurra?
“Io mi sento molto più italiano che ceco… Sono cresciuto qui! Per me è un onore… Sono molto contento di far parte della Nazionale! Indossare la maglia del proprio Paese è l’obbiettivo per ogni atleta!”
Con la Nazionale hai vinto l’argento agli Europei e il bronzo alla Grand Champions Cup nel 2013… Come si sta sul podio?
“Ma… Star sul podio… A me piacerebbe vincere, non solo star sul podio! Vincere l’argento agli Europei vuol dire arrivare secondi quindi bisogna salire sul podio subito dopo una sconfitta! Per la Grand Champions Cup il discorso è un po’ diverso perché è un torneo in cui tutti giocano con tutti… Anche lì avremmo potuto fare meglio! Abbiamo perso contro squadre un po’ inferiori e poi giocato benissimo in altre partita… Ci rifaremo!”
Ci sono state un po’ di polemiche riguardo la tua esclusione alla Final Six di World League in Argentina… Tu come l’hai vissuta?
“Sinceramente non mi aspettavo queste polemiche… Arrivavo dall’infortunio al ginocchio, avevo avuto qualche altro problemino durante l’estate… Insomma non ero in formissima!Mi è pesato ma non così tanto come hanno fatto credere certi dirigenti… Hanno esagerato un po’! Le scelte dell’allenatore vanno rispettate!”
A vedere la Nazionale di Mauro Berruto giocare da fuori sembra di vedere un gruppo di amici che si diverte… Da giocatore com’è?
“E’ proprio così! Secondo me è fondamentale stare bene insieme, soprattutto in Nazionale perché i ritiri estivi sono infiniti… In albergo bisogna convivere 24 ore su 24, quindi in qualche modo bisogna passare il tempo! Nelle serate libere ci ritroviamo per chiaccherare, giocare a poker… Se ci fosse un brutto rapporto… Io mi ammazzerei!”
Il 2014 sarà anche l’anno dei mondiali… Cosa pensi a riguardo?
“Cosa penso… Che sarebbe ora di salire sul gradino più alto del podio!! Le potenzialità ci sono… Sarebbe proprio bello!”
Passiamo al Campionato… Come la stai vivendo questa stagione?
“Io lo sto vivendo bene… Un pochino pesante perché con la Champions League le trasferte sono state molto lunghe, viaggiamo tanto e non siamo mai a casa! Ma questa non è una novità…! Il Campionato italiano è sempre bello e difficile; metterei noi e Piacenza sul gradino più alto poi Trento che, nonostante abbia cambiato gran parte della squadra e l’allenatore, sta giocando molto bene ed infine tutte altre formazioni che sono più o meno allo stesso livello… Non bisogna mai mollare, niente può essere dato per scontato!
Come sono cambiati gli equilibri di squadra dopo l’addio del palleggiatore, Dragan Travica e del capitano Cristian Savani?
“Savani era quello che si caricava sulle spalle un po’ tutte le responsabilità ma Kurek oltre ad essere un giocatore fortissimo è anche un ragazzo molto simpatico! Secondo me quest’anno ci siamo rinforzati.”
E Ivan Zaytsev che capitano è?
“Ivan… E’ Ivan!! E’ un trascinatore, è sempre carico a 1000… Forse la scelta di darli la fascia da capitano è stata fatta affinché si assumesse, come sta facendo alla grande, qualche responsabilità in più! Lui, comunque, non cambiato né in campo né fuori; è stata una scelta della società che neanche lui si aspettava!”
Che tipo di squadra siete? Com’è lo spogliatoio?
“Siamo una squadra che parla tantissimo… Questi 3 anni a Macerata sono stati bellissimi, non mi ero mai trovato così in una squadra! Siamo tutti ragazzi giovani,stiamo bene insieme, ci divertiamo! Anche il nostro allenatore, Alberto Giuliani, è molto bravo a creare gruppo… Credo che questo si veda anche da fuori!”
A quale allenatore ti senti più legato nella tua carriera?
“Io ho avuto tanti allenatori molto bravi, fin dalle giovanili a Treviso! Moretti a Loreto, Piazza quando sono tornato alla Sisley e adesso Giuliani che mi allena da tre anni… Quindi non ti posso dire un nome ma tutti sono stati importanti per la mia crescita!”
E un giocatore dal quale hai preso o prendi tutt’ora ispirazione?
“Io ho sempre detto Samuele Papi… Ho avuto la fortuna di giocarci insieme e anche se è molto diverso da me fisicamente lo considero veramente un fuoriclasse!”
Cambiamo discorso… Che rapporto hai con la tua famiglia?
“Il rapporto con la mia famiglia è po’ diverso da quello classico dei ragazzi italiani, che si sentono tutti i giorni con mamma e papà! Non sono un mammone… Non li sento spesso, ma abbiamo un buon rapporto! Quando possono mi seguono altrimenti guardano le partite su internet o in streaming… Credo siano molto orgogliosi di me!”
Qual è il tuo rapporto con i fan?
“Un bel rapporto… Da quando gioco a Macerata, ovunque andiamo riempiamo il palazzetto! E’ molto bello vedere tutto questo affetto… A fine partita c’è sempre il delirio! Mi spiace perché spesso non possiamo accontentare tutti con autografi e foto… Altrimenti non usciremmo più dal palazzetto!”
Invece con i social network (Facebook, Twitter…) ti piace stare a contatto con loro?
“I social network ce li ho… Però non li uso spesso! Facebook lo utilizzo solo ed esclusivamente per stare in contatto con le persone che conosco personalmente, infatti tutti gli altri non gli accetto come amici; mentre Twitter ce l’ho ma praticamente non lo uso mai!”
E amicizie vere nel mondo del volley ne hai?
“Sì… Il mio migliore amico ha giocato con me a Loreto! Poi ci sono tanti ragazzi con i quali ho fatto amicizia… E quando ci ritroviamo cerchiamo sempre di trascorrere qualche ora insieme per cenare e trascorrere una bella serata!”
Il tuo sogno nel cassetto?
“Andare ai Giochi Olimpici… E vincerli sarebbe il veramente il top! La cosa che più mi affascina è anche quella di stare a contatto con atleti che vengono da tutto il mondo e che praticano discipline sportive diverse dalla mia… Aver la possibilità di vedere un altro sport!”
Quindi ti piace vedere altri sport oltre la pallavolo?
“Sì… Mi piace molto il basket, soprattutto l’NBA; quest’anno mi piacciono molto gli Oklahoma City! Poi adesso non più tanto ma prima seguivo l’Hockey su ghiaccio, sempre americano, l’NHL… Infatti se non avessi giocato a pallavolo avrei voluto diventare un giocatore di hockey! Seguo anche l’atletica! Dell’NBA mi piace soprattutto lo spettacolo che c’è dietro ad ogni partita, i grandi campioni sono i veri protagonisti!”
Quando non ti alleni a pallavolo cosa ti piace fare?
“Mmmm… Mi piace giocare con la playstation! Quando ho un po’ di tempo libero però mi piace anche uscire con gli amici e divertirmi”
Una volta finita la tua carriera cosa vedi nel tuo futuro?
“Guarda… Sinceramente non credo di rimanere nel volley, perché non avrei la pazienza per fare l’allenatore e non vedo un altro ruolo adatto a me! Ho qualche progetto ma che preferisco non svelarti…”