“Un corso che ha visto una grande adesione sia in fatto di numeri che di coinvolgimento da parte dei partecipanti.” Il corso formativo per Smart Coach, organizzato dal Comitato Territoriale FIPAV Cremona Lodi e conclusosi la scorsa domenica dopo due weekend di incontri, si potrebbe riassumere così. Ed invece, così si può solo iniziare. A raccontarci del percorso formativo che per due fine settimana ha impegnato più di cinquanta aspiranti Smart Coach del territorio di Cremona e Lodi, è Irene Ranalletti, Docente FIPAV e relatrice del corso (coadiuvata dai docenti Antonio Bellan e Roberto Romani), Coordinatrice per la Regione Lombardia del Progetto VolleyS3 e Membro del gruppo di lavoro nazionale che per mandato federale ha ideato il progetto, redatto il piano formativo e scritto il manuale tecnico. “Si tratta di un percorso atto a formare una figura tecnica, di fatto, nuova per i quadri federali. Una figura che, una volta frequentato il corso e conseguita così l’abilitazione, avrà il compito di seguire i piccoli atleti dai 5 anni in sù e nel loro percorso di crescita, fino ai 12 anni d’età. Un compito importante che abbisogna dell’adeguata preparazione: i contenuti del piano di studi previsto per il corso di Smart Coach, infatti, non si trovano in nessun altro percorso formativo.”
Per una preparazione forse meno tecnica ma “che punta sulla passione – continua Irene Ranalletti – e sugli aspetti dell’animazione, del coinvolgimento emotivo ed emozionale. Il corso, che ricordiamo è nazionale, è strutturato su 6 moduli di 2 ore ciascuno. In Lombardia, con l’approvazione della Consulta dei Presidenti, abbiamo ottenuto di portare il monte ore a un totale di 16, aggiungendo così un paio di moduli e 4 ore di lezione. Una necessità, quella di una formazione in tempi maggiori, emersa negli anni scorsi al termine dei corsi per istruttori minivolley: una figura diversa da quella subentrata dello Smart Coach ma che con questa condivideva la fascia d’età a cui era dedicata.”
C’è un’attenzione particolare, dunque, a tutti gli aspetti che si legano alla figura dello Smart Coach? “L’obiettivo primario è quello di offrire la miglior preparazione possibile. Per questo al termine dei moduli, ai partecipanti è richiesta la compilazione di un questionario (30 domande e 30 minuti a disposizione) che, certo, è una formalità, ma risulta molto utile a noi docenti per comprendere l’efficacia del nostro lavoro, per orientarci e trovare eventuali aree dove intervenire.”
Un’occasione di crescita per tutti, dunque. “Per le persone che arrivano da una lunga esperienza in palestra – conclude la Docente Federale – e la frequenza del corso si rivela essere un momento di approfondimento e arricchimento. Ma anche per tutti quelli che si affacciano all’universo del VolleyS3 per la prima volta e, quindi, hanno tanto la necessità di apprendere quanto una grande motivazione”.
A cura dell’UFFICIO STAMPA del COMITATO TERRITORIALE FIPAV CREMONA LODI
