[size=x-small][color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Maja, domanda di rito: quando è perché hai iniziato a giocare a volley (la tua carriera in breve)[/font][/color]
[b]Maja Poljak[/b]: Ho iniziato a giocare all’ età di 12 anni, dopo aver visto una partita di Coppa Campioni tra Mladost Zagabria e Uralochka, di altissimo livello. Mi è piaciuto tanto, anche se da sempre praticavo un po’ di sport, mi sono appassionata e da li ho iniziato. Ho giocato per i primi 5 anni al Mladost Zagabria e il massimo che abbiamo fatto è arrivare secondi in campionato, ero giovanissima. A 17 anni sono arrivata in Italia a Vicenza, dove ho vinto contro Bergamo la Coppa Cev e la Supercoppa. Poi, dopo 3 anni a Vicenza sono approdata a Bergamo, dove ho vinto Coppa Cev, SuperCoppa, 2 Coppa Campioni, 2 scudetti, 1 Coppa Italia e penso di non aver dimenticato nulla.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]:Come è maturata la scelta di venire in Italia?[/font][/color]
[b]MP[/b]: Ho avuto un contatto da parte di Vicenza, io andavo ancora alle superiori ed ero indecisa se lasciare la vita normale e venire in Italia. A scuola sono stati molto gentili, avendo ottimi voti non ho mai avuto problemi e mi hanno permesso di fare gli esami ogni mese o due mesi, quando potevo, facendo anche 5/6 materie al giorno. Era un po’ stressante però è stata la scelta giusta. E’ stato difficile, ma sono stata molto contenta.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Come è stato l ‘ impatto con il campionato italiano?[/font][/color]
[b]MP[/b]: Non ero sicura di essere all’ altezza, sicuramente vedere tutte le campionesse che giocavano ad alto livello mi creava un po’ di insicurezze paure, ma ho avuto ottime compagne in squadra che mi hanno aiutato tantissimo, tra cui Paola Paggi, che per me e lo dico sempre è stata oro colato!
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Che effetto fa, così giovane, ad essere considerata una delle migliori centrali?Essere cercata da tante squadre, essere un esempio per tante ragazzine…[/font][/color]
[b]MP[/b]: E’ la cosa più bella che si possa desiderare facendo questo sport. E’ un onore per me essere considerata un esempio per tante ragazze giovani. Sicuramente avere tante proposte e tanti complimenti da parte della gente che fa sport, mi fa capire che tutto il mio lavoro e tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni ne sono valsi la pena.
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[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Inizialmente giocavi più i primi tempi avanti, ( il primo anno a Vicenza entravi su Visser su attacco a 3), poi sei passata all’ attacco con lo stacco ad 1 piede, sei una delle più forti: come è arrivato questo cambio di “attacco”?[/font][/color]
[b]MP[/b]: Quando sono venuta in Italia diciamo che di tecnica in Croazia mi avevano insegnato ben poco ed ero anche incapace di incrociare e ho dovuto imparare tutto da capo. Avendo la Paola in squadra, da cui ho imparato tanto, seguivo l’ attacco in fast, lei è stata utilissima con i suoi consigli e piano piano mi sono specializzata con attacchi dietro.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Altra domanda per le centrali: cosa c’è di bello in questo ruolo? Visto che dipende molto dal feeling con l’ alzatrice, si devono fare molti spostamenti a muro e spesso si è poco serviti?[/font][/color]
[b]MP[/b]: E’ un ruolo più per la squadra, possiamo dire che c’è poco individualismo nel fare questo ruolo. Però il feeling che io ho quando faccio un muro è un cosa fantastica e penso che si possa vedere anche da fuori dalle mie reazioni;). E’ una goduria enorme e cerco comunque di trasmettere l’ energia positiva alla squadra; penso di esserci riuscita ed è una cosa che gasa tantissimo.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Il gioco al centro: perché si utilizza così poco?[/font][/color]
[b]MP[/b]: Perchè dipende dalla ricezione, se è perfetta si servono i centrali, se non è perfetta è difficile giocare, perché la palla deve essere veloce e precisa: già l’ imprecisione di 10/15 cm si sente tantissimo, molto di più di quando una palla è alta e ti permette di gestirla meglio e di correggerla. Poi anche avendo la ricezione perfetta, spesso è scontato che si giochi con il centrale, mentre non deve essere così, bisogna un po’ gestire la cosa e sicuramente l’ alzatrice non ha un ruolo semplice per cercare di mettere in difficoltà le avversarie.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Momento più bello e più brutto della stagione?[/font][/color]
[b]MP[/b]: Beh, momento più bello sicuramente la Coppa Campioni, non ci sono dubbi e il momento più brutto la sconfitta contro Perugia, ci è pesata tanto, perché fino a quel momento, nonostante le sconfitte che abbiamo avuto durante la stagione, tutti ci credevano fino in fondo di potercela fare.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: La straniera venuta in Italia quest'anno che ti ha maggiormente impressionato.[/font][/color]
[b]MP[/b]: Direi Kate Barun, ragazza giovane che io ho cercato di convincere già tanto tempo fa nel venire in Italia, perché vedendo le straniere che ci sono qui, ero convinta potesse essere all’ altezza. Purtroppo non ha avuto tanto spazio, mi spiace per questo, ma io sono riuscita a vedere i suoi progressi in allenamento dall’ inizio della stagione e devo dire ha fatto un salto importante di qualità e sono sicura che l’ anno prossimo se avrà spazio potrà fare molto bene.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Pensi di poter diventare una bandiera della Foppa?[/font][/color]
[b]MP[/b]: Mah..Lo spero perché mi sono trovata molto bene in questi anni, mi sono affezionata alla squadra, al pubblico, alla città in generale. C’è sempre stata disponibilità da parte mia per i tifosi e spero di essere entrata in qualche modo nei loro cuori come loro sono entrai nel mio.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Cosa è mancato alla squadra dopo Zurigo?[/font][/color]
[b]MP[/b]: C’è stato un grosso sfogo perché ci siamo scaricate mentalmente dopo una vittoria in finale per 3-2 ed il calendario è stata davvero impegnativo per tutte quante e non c’è stato un momento per rilassarsi, giocando tantissime partite importanti che non ci hanno dato il tempo per prepararci al meglio. Contro le squadre forti abbiamo perso e ci ha anche condizionato per il continuo della stagione.
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[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: La centrale italiana che ti piace di più e quella straniera.[/font][/color]
[b]MP[/b]: Mi piace tantissimo Simona Gioli, devo dire che la stimo tanto anche per la situazione nella vita privata: tornare così presto in una forma splendida è veramente tosto dopo il parto e inoltre gioca i palloni che preferisco di più; è veramente in gamba. Per quanto riguarda la straniera, direi che Walewska è una giocatrice forte anche se non è specializzata negli attacchi che faccio io, ma ha un muro veramente importante.
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: La tua miglior partita da quando giochi a Bergamo [/font][/color]
[b]MP[/b]: Eh..ci dovrei pensare un po’, ma il periodo di 2 anni fa in finale contro Novara quando siamo riusciti a rimontare, credo sia stato il top!
[color=0000FF][font=Verdana][b]D[/b]: Bergamo e il tifo: quando conta un gruppo come la NRB per la squadra? [/font][/color]
[b]MP[/b]: Conta tantissimo perché spesso non si sentono le parole che i tifosi pronunciano mentre cantano, ma già sentire l’ urlo dà un’ energia positiva intorno alla squadra, conta tantissimo, e’ di un’ importanza assoluta per noi, come il settimo giocatore in campo.[/size]
Nata a Spalato il 2 maggio 1983, da sei anni in Italia, Maja Poljak, oltre ad essere una delle migliori centrali, è anche il più giovane talento straniero diventato una bellissima realtà. E’ una giocatrice di sostanza, veloce, concreta a muro e con una fast micidiale. La sua grinta, il suo entusiasmo sono tangibili in ogni gara, dove è sempre protagonista sia in fase offensiva, sia a muro frenando una grande quantità di palloni delle avversarie, direttamente ma anche a supporto della difesa. Maja vestirà ancora una volta la maglia rossoblu della Play Radio Foppapedretti Bergamo e i dirigenti orobici se ne guardano bene dal lasciarsi scappare una centrale come lei: una grande atleta, ma soprattutto una persona che dal punto di vista umano è riuscita in questi anni a dare tanto alla squadra, allo società e soprattutto ai tifosi.
Intervita di Mirtillino – Paolo e Zia Anna Nrb. Foto di Monica Buzzoni e Fabrizio Vacis
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