
[Di Alessia Giordano, foto web] Con IT ENDS WITH US, l’autrice best seller del New York Times, Colleen Hoover, si fa strada nel mondo del maltrattamento di cui le donne, oggigiorno, proprio come la protagonista nel romanzo, sono spesso vittime.
Lily Bloom, dopo aver partecipato al funerale del padre, uomo violento che le ha portato via un’infanzia dignitosa e Atlas, il suo primo grande amore, incontra il neurochirurgo Ryle Kincaid, completamente assorto nel sogno di primeggiare nel suo impiego. Nonostante egli non avesse intenzione di sostenere il peso che una relazione comporta, alla fine, cede al fascino di Lily, innamorandosene. I due si sposano ma ad un tratto qualcosa non va: Ryle inizia a mostrare un lato oscuro e pericoloso che alle lunghe potrebbe provocare una serie di eventi spiacevolmente irreparabili.
Nel frattempo, Lily incontra casualmente Atlas e da quel momento inizia a fantasticare su come sarebbero potute andare le cose se solo le loro strade non si fossero divise.
Gli episodi violenti da parte del marito aumentano ogni giorno ma per Lily lasciarlo diventa più difficile del previsto: lo ama e la speranza che lui possa essere un uomo migliore vince sulla sua decisione di allontanarsi una volta per tutte.
Per fortuna le cose cambiano quando lei rimane incinta ed è solo quando tiene la sua bambina tra le braccia che trova la forza di chiedere il divorzio.
La possibile relazione con Atlas rimane, però, appesa ad un filo; soltanto con il seguito IT STARTS WITH US potremo sapere se per loro esista davvero un lieto fine.
Parte estremamente toccante si rinviene alla conclusione del libro, nel ringraziamento che la Hoover rivolge al padre. Dopo aver dichiarato di essersi ispirata alla storia della sua vita per comporre il romanzo, l’autrice scrive di Eddie come il padre con il quale ha trascorso molti momenti importanti della sua vita. Ma le ultime righe sembrano pronunciarsi in modo netto tra il resto: “Prometto di non ricordarti nei tuoi momenti peggiori, ma solo nei migliori”.
La difficoltà nei legami tossici non sta tanto nel loro riconoscimento, quanto, piuttosto, nel coraggio e nella forza di sapersene tirare fuori. L’amore vero è puro e, in alcun modo, può osare sporcarsi di tali trasgressioni.
La circostanza presentata nel romanzo è assai più complicata di quanto sembri. Il sentimento che Lily prova per il marito è anche ciò che, paradossalmente, non le permette di allontanarsi dalla situazione ripugnante in cui si trova.
Il grande guaio, come scrive l’autrice, è che “le persone passano molto tempo a chiedersi perché le donne non se ne vadano”. Ma “dove stanno quelle che si chiedono perché gli uomini sono violenti? Non sono forse loro gli unici colpevoli?”. Infondo, non fa peccato chi d’amore vive, ma chi, in quell’amore non riesce a riconoscere qualcosa di cui essere degno. “La violenza”, dopotutto, “è l’ultimo rifugio degli incapaci” (Isaac Asimov).
Il volume, pubblicato nel 2016, è carico di attualità e ha riscosso un grandissimo successo. Anna Todd scrive: <<Un romanzo coraggioso e toccante, che si radica in te e non ti abbandona, anche dopo aver girato l’ultima pagina. Nessuno arriva dritto al cuore come Colleen Hoover>>.