Foppapedretti Bergamo-Igor Gorgonzola Novara (25-23, 25-21, 29-27 – 6-15)
Novara conquista il pass per i quarti di finale della Coppa Italia perdendo 3-0 ma vincendo il golden set, quel set che vale la qualificazione e lo fa con un punteggio netto, figlio di un parziale dominato, contro una avversaria che invece entra in campo svuotata. Bergamo doveva vincere 3-0 e lo ha fatto, dimostrando di non sentire troppa pressione nel vincere, dimostrando carattere: un primo set tirato punto a punto chiuso sul filo del rasoio, un secondo controllato ed un terzo ripreso per i capelli. Ci si aspettava una Igor abbacchiata ed una Foppa volitiva ed invece si è visto il contrario: davanti agli occhi increduli dei tifosi orobici le bergamasche non reagiscono alla partenza aggressiva delle ragazze di Pedullà. Tabellini alla mano, nonostante la sconfitta, la regia di Novara ha distribuito meglio il gioco su tutta la squadra, mentre la Weiss non sfrutta i centrali (16 palloni in 3) trovando nella sola Diouf il terminale micidiale in attacco. Il cambio in panchina è servito alla Igor, ci sono sicuramente aspetti su cui il neo tecnico dovrà lavorare, leggasi il terzo parziale non chiuso con un buon vantaggio. Ma questa qualificazione è sicuramente una buona base di partenza e le igorine hanno dimostrato di esserci nel set che contava. Per Bergamo vale la stessa cosa, ci vorrà più pazienza per trovare un assetto di squadra migliore: la ricezione non è stata pessima, 16 palloni per 3 centrali sono poca cosa pur che non si vinca con i centri, peraltro poco incisivi a muro; sovrasfruttata Diouf nel terzo set, questo, in una giornata in cui Blagojevic non ha brillato ( lei è la giocatrice che dà equilibrio, ma in una squadra dove non si può chiedere a Sylla di fare 20 punti come la Di Iulio c’è bisogno di più apporto da parte della serba in fase offensiva) ha portato l’ opposto a non avere le forze per il golden. Da rivedere quindi la gestione della squadra in fase offensiva. Niente crisi, ma lavoro e fiducia.
Unendo Yamamay Busto Arsizio – Pomì Casalmaggiore 3-2 (25-14, 22-25, 25-21, 26-28, 15-6)
E’ la Pomì che salta ed esulta in campo per una qualificazione per cui ha gettato le basi nella partita di andata, ma sulla carta molto difficile da agguantare in quanto giocare al PalaYamamay non è facile per nessuno. Busto aveva l’ input di ribaltare il risultato e arrivare al golden set oppure vincere 3-0: inizia la gara con il piglio giusto, un 25-14 che lascia poco spazio alle avversarie, che cambiano marcia nel set successivo; 1-1 e la Uyba ci mette cuore, la Pomì difende in ogni parte del campo, ma i vantaggi vedono più attenta la formazione di casa. Quarto set in equilibrio fino a metà, poi le bustocche inseriscono la quinta procurandosi 3 palle set per arrivare al golden: ed ecco la Yama che non ti aspetti, anche se è più giusto dire ecco la Pomì che non molla, si organizza bene in campo, difende in ogni parte e chiude con coraggio la pratica Coppa Italia. Il gioco delle biancorosse ha dei momenti positivi rispetto alle gare precedenti, ci sono momenti di black out e disordine in campo e dei meccanismi che non arrivano ancora, che portano, da quanto si è visto, a delle insicurezze nei momenti che contano. Parlare di crisi è prematuro, pensiamo alla scorsa stagione in cui dopo l’avvio vincente contro Giaveno, sono arrivate le sconfitte con Bergamo, Pesaro (e pure male) e con il Galatasaray. Poi il trend è cambiato. La pazienza, accorgimenti da parte dello staff tecnico, con la squadra che deve continuare adavere fiducia nei propri mezzi sono la giusta medicina. Per quanto riguarda Casalmaggiore, ci sono vittorie che non si leggono nei tabellini, ma nella volontà, nel cuore, nell’atteggiamento e nella voglia di mostrare che c’è qualcosa di più, nel non volere far cadere i palloni, nel volere vincere a tutti i costi anche quando sembrava difficile. Se l’atteggiamento c’è, è già una vittoria. Alla fine è così che Davide ha sconfitto Golia.
Cristina Gatti