[di Emanuela Macrì – foto di Riccardo Giuliani per GetSportMedia] Nessun risultato è mai scritto. E se si tratta della finale di Coppa Italia Frecciarossa 2023, il primo appuntamento importante della stagione beh, non si possono fare eccezioni. Perché a dividere il campo con la corazzata Conegliano, dall’altro della rete, c’è un’affamatissma Milano e quel che carta e palmares dicono, in fondo, potrebbe contare meno di quell’appetito. Lo stesso che in casa Imoco non manca, peraltro nonostante anni di coppe alzate e titoli cuciti addosso.
Il campo dirà, alla fine, Conegliano in tre set. Ma come è andata davvero tra le formazioni allenate da Daniele Santarelli e Marco Gaspari? Così, come ve la racconto qui di seguito.
Prosecco DOC Imoco Conegliano – Vero Volley Milano (25-17; 25-22; 25-19)
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PRIMO SET – Fuoco lento
Inizia la battuta out di Federica Squarcini (che poi si rifà, con tutti gli interessi) e un parziale di 0-3 per Milano seguito da una fase di equilibrio fino all’8-6, vantaggio firmato da due punti consecutivi di Isabelle Haak (8 i personali di parziale per lei a cui farà eco un terzo (14-9) a cui seguirà il time out chiesto da Gaspari. Senza successo. Un altro pallone a terra, un muro di Squarcini per il 21-13, quale archivio di un set poi chiuso sul 25-17.
SECONDO SET – Pensavo fosse…
Milano risponde cercando un vantaggio (6-8) che cerca di non farsi sfuggire (8-10), finendo per inseguire una parità che tiene in mano, punto più punto meno, fino al 21-21. L’errore al servizio di Sonia Candi però, con il 24-21 che anticipa il sigillo di Kathryn Plummer per il 25-22, è la fine di ogni, peraltro giustificata, speranza.
TERZO SET – La sentenza
Situazione subito chiara. Con un 8-2 che prepara il terreno al set che sarà. Un parziale senza appello per Milano che cerca di accorciare le distanze, senza mai riaprire la questione. Conegliano prosegue senza incertezze (16-9) e senza sbavature (20-12 ace di Haak). Finale 25-19. Haak giustamente MPV con 23 palloni a terra e un altro torfeo in bacheca per la società veneta. Altro da aggiungere?