
[Di Alessia Giordano]
Quarantacinquemila: le donne che ogni anno vengono uccise nel mondo. Solo in Italia, i casi di violenza hanno raggiunto il centoseiesimo.
La vicenda più recente, quella di Giulia Cecchettin uccisa dall’ex ragazzo, è stata discussa e usata come pretesto da tante ragazze che avevano in sé il desiderio di rivalsa.
Tutti parlano del caso, televisione, telegiornale.. I canali tik tok sono inondati di video di ragazze che si schierano contro la violenza, contro gli uomini. Ma il problema è che tante volte “manca il coraggio di tirare fuori la propria voce, di denunciare”.
Vero è che la maggior parte delle donne viene abbandonata a sé stessa. E non si tratta solo di Giulia, si tratta di tutte. Della ragazzina che viene palpeggiata da un uomo a scuola, alla quale viene detto che era solo uno scherzo. Della donna che viene picchiata dal marito dal quale non riesce a separarsi perché “lo ama”. Si tratta della bambina stuprata dal padre, della ragazza in pullman che subisce risate e shignazzi dal gruppo di ragazzi vicino a lei. Si tratta della signora che viene uccisa a coltellate, della donna prosperosa che riceve commenti inadeguati e mai richiesti, della ragazza che viene violentata in treno mentre si reca all’università, della ragazza che rimane vittima di uno stupro di gruppo e che si sente dire che “la carne è carne”.
Si tratta di smettere di pensare che non si vale abbastanza e iniziare a pensare che la nostra integrità è tutto ciò che abbiamo e non possiamo permettere a qualcuno di violarla.
Il cambiamento deve partire da noi. Deve partire dalla donna che non accetta un comportamento irrispettoso, che non acconsente ad una parola di troppo. La differenza la fa la donna che trova il coraggio di non sottostare ad un uomo violento, che trova la forza di allontanarsi da qualcosa di tossico perché quello che le rimane dopo un atto di violenza è solo un corpo denigrato, un’anima a pezzi che non sarà mai più la stessa.
Un invito va a tutti gli uomini: cercate lo sguardo delle donne che vi circondano, guardate i loro volti, i loro capelli accarezzati dal vento, le loro mani che vi toccano, le braccia che vi cingono e ammirate la bellezza del corpo che guardate. Qualunque esso sia, in qualunque modo esso sia fatto. E siate superiori. Anche per tutti quegli uomini che, quando è toccato a loro, non lo sono stati. Amate e rispettate, come quel corpo fosse la cosa più preziosa che ‘avrete’ in vita vostra.
“Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna”( William Shakespeare).