[di Emanuela Macrì – foto Riccardo Giuliani per Get Sport Media] Arrivati tardi al motorsport hanno poi recuperato. Tutto. Max Biaggi e Rachele Somaschini non hanno però, solo questo in comune e da raccontare sul palco del Festival dello Sport di Trento. Sei titoli mondiali vinti per lui sulle due ruote, quattro nell’allora classe 250 e due in Superbike, un titolo vinto da poche ore, il Campionato Italiano Assoluto Rally 2024 per lei insieme a tanti traguardi raggiunti. La sicurezza come fondamento per entrambi. Tanto da essere scelti quali testimonial nelle giornate di Trento proprio da ANAS e la campagna “Guida e Basta” e il nuovo spot “Quando sei alla guida, tutto può aspettare”.
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L’intervista di Emanuela Macrì a Rachele Somaschini QUI
Potenza e controllo, il titolo di un evento che fa il pieno in sala, e non c’erano dubbi, in cui con la voce di Rachele Sangiuliano alla conduzione si parlerà di determinazione “il mio focus – dice Biaggi – da sempre. Una cosa su cui puoi lavorare sì, ma ce l’hai nel DNA. E non cambia con il tempo. Anzi. Te la porti in tutto.” Nello starter kit, infatti, anche di Rachele “perché partivo con uno svantaggio, quello della diagnosi della fibrosi cistica e una sentenza: difficile arrivare all’età adulta.” Ma poi, invece.
Poi ci sono il supporto di chi crede in te, come papà Pietro Biaggi – che pronuncerà un’infilata di no ad ogni richiesta del figlio, fino alla maggiore età – e Luca Somaschini, che sarà più aperto ad accogliere le richieste di Rachele in fatto di motori ma, altrettanto, inflessibile nel chiedere i risultati che permettono di proseguire. Il tutto però, sempre e solo, in sicurezza.
Quella della pista per il Max “che farebbe bene davvero a molti, quei tanti che si vedono fare i leoni sulle strade e non hanno mai fatto un’esperienza fra i cordoli, fondamentale per capire quanto la sicurezza sia il tema fondamentale. Tra strada e pista ci sono solo differenze, e la seconda può solo insegnare.” Un’educazione stradale che si unisce al senso civico – troppe ancora le persone che gettano rifiuti dal finestrino, mettendo in serio, serissimo pericolo i motociclisti ma non solo loro – ma che dovrebbe far parte della dotazione dell’autista patentato, chiunque esso sia.
Rachele, su questo, è categorica. La sua esperienza di istruttrice presso Centro di Guida Sicura la porta a mettere la posizione di guida quale elemento imprescindibile “e troppo sottovalutato. Ma per esperienza, ahimè anche diretta, so che solo una posizione corretta può salvare dalle conseguenze di un airbag che si attiva.” Banalità che non sono tali. Piccoli gesti, come allacciare le cinture di sicurezza anche sui sedili posteriori, tenere le mani sul volante in posizione corretta (sì, sulle 9 e 15! Somaschini sottolinea!) e usare le frecce, possono fare la netta differenza.
Max, pilota rigoroso in fatto di dieta, riposo e orari e ora papà premuroso – la prima due ruote a mio figlio? A 18 anni ed è una bicicletta! – Rachele campionessa che ha raccontato tutte le sue salite (e non solo su quattro ruote) nel libro “Correre per un respiro” edizioni Baldini e Castoldi. E una sola frase, un monito. Quando guidi, guida e basta. Perché basta davvero poco, perché il peggio accada.